I componimenti poetici di Carlo Cappella
Il linguaggio poetico di Carlo Cappella si ispira a due grandi maestri, Giuseppe Perrotta e Raffello D'andrea, ambedue allineati tra i più validi poeti del Molise.
Il suo mondo poetico è racchiuso nel Borgo antico di Termoli, con la Cattedrale, il Castello Svevo e le stradine silenziose che, sul fondo, lasciano intravedere scorci di mare che regala l'Adriatico; da qui, però, si è allargato poi verso più ampi orizzonti.
Dai suoi versi semplici e musicali scaturiscono nostalgie di età passate, tradizioni termolesi, genuini monumenti di vita del volgo, immagini scomparse e personaggi da lui dipinti anche su tela.
Non mancano anche sentimento e romanticismo, arguta vena umoristica, candida malizia, talora un affettuoso sarcasmo o semplice ilarità.
Molte sue poesie hanno riscosso il consenso di tutti, lusinghieri giudizi di critica per lo stile essenziale, l'efficacia immediata, la rara dote del ritmo e l'inaspettato tocco finale di risalto.
"I vèle" è il suo sonetto più breve e che meglio evidenzia il talento inconfondibile che lui aveva di trasformare la poesia in un quadro a colori.
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ROMA;
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QUOTIDIANO;
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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO;
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IL FAUNO DI FIRENZE;
e sulle riviste culturali della regione Molise:
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PUNGOLO VERDE (anni 70);
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CONTROVENTO (anni 70).
Molte di queste poesie sono inedite e solo in parte raccolte nei seguenti volumi:
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DA TERNOLE A FORE 'I PORTE (1966)
I versi raccolti dipingono fatti e aspetti della vita vissuta nella vecchia città.
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BRUSIO DI PIAZZA (1972)
I versi raccolti raccontano argomenti reali della propria terra e problemi umani dei suoi abitanti di questioni reali e problemi umani della propria terra.
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ARRETE 'U PENDONE - volume I (1960)
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ARRETE 'U PENDONE - volume II (1978)
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ARRETE 'U PENDONE - volume III (1987)
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SOTT'A MAZZE DU CASTILLE (1982)
I versi raccontano momenti di vita vissuta dal volgo e dai suoi personaggi caratteristici.
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'I MEJJE (1995)
I versi raccontano di personaggi della vecchia Termoli collocati ai margini della vita per natura o per sventura.
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TRA SPAZIO E TEMPO (1990)
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SCHIZZI E TEMPERE (1993)
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'U RESACCHIE (1998)
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'U FARENÄRE (2001)
Carlo compone, infine, versi in vernacolo termolese per:
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I CANTI POPOLARI TRADIZIONALI (1956)
Questi canti vengono ancora oggi eseguiti a gennaio e il lunedì di Pasqua.
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I CANTI DEL MARE (1988)
Questi sono i canti dei vecchi marinai termolesi.
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POESIE IN LINGUA ITALIANA:
- RINTOCCHI (1947/53) pubblicato nel 1989
- TERRA MIA - poesie su Termoli del 1979
Anche l'attività poetica gli ha procurato molti riconoscimenti:
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ANNOVERATO CON 5 POESIE NELLA "PRIMA ANTOLOGIA DI POETI DIALETTALI MOLISANI" (1967);
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VINCITORE DEL TERZO PREMIO IDIPOESIA DIALETTALE: PREMIO CIMA AGNONE 1970;
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VINCITORE DEL SECONDO PREMIO DI POESIA LA NAZIONE DI FIRENZE 1970;
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PRESIDENTE DI GIURIA IN CONCORSI DI POESIA DIALETTALE 1970;
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VINCITORE DEL PREMIO "MEDAGLIA DI BRONZO COLUMBIAM E DIPLOMA AWARD PER LA POESIA - ACCADEMIA DI SAINT LOUIS, MO USA (1976) poesia premiata "col tempo";
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FIGURA NEL VOLUME: "CONVEGNI DI POESIA - MOLISE" 1984;
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ANNOVERATO CON 10 POESIE IN VERNACOLO TERMOLESE NELL'ANTOLOGIA "CINQUE CANTORI DELLA NOSTRA TERRA" 1988, edito dall'azienda di soggiorno e turismo di Termoli.
Di seguito, nella gallery, le copertine di alcune delle sue raccolte più celebri.
Oltre mille sono le sue poesie, sia in vernacolo termolese che in lingua italiana e tante sono diventate vere e proprie icone poetiche per tutti i termolesi e in Italia.
Le più note sono state riportate su cartolina, in antologie e sui giornali: